La sindrome di Asperger è una forma particolare di autismo, caratterizzata da ridotte capacità comunicative e di socializzazione.
Diversamente dall’autismo, però, la sindrome di Asperger non provoca ritardi nell’acquisizione delle capacità linguistiche. Inoltre chi soffre di questo disturbo non presenta un ritardo cognitivo, per questa ragione è comunemente considerata un disturbo dello spettro autistico “ad alto funzionamento”.
Cerchiamo di scoprirne di più.
Cos’è la Sindrome di Asperger?
La sindrome di Asperger è una disturbo dello sviluppo che influenza le capacità comunicative e di socializzazione dell’individuo che ne soffre, rendendolo apparentemente privo di interesse verso gli altri, indifferente ai rapporti sociali e spesso eccessivamente preoccupato per alcune questioni assai specifiche (come ad esempio per gli orari).
Chiamata talvolta semplicemente Asperger, la sindrome di Asperger rientra nel quadro dei cosiddetti disturbi dello spettro autistico, quadro di condizioni a cui appartiene anche l’autismo.
Le prime manifestazioni compaiono durante l’infanzia, attorno ai 2-3 anni, ma è quando il paziente comincia la scuola che, generalmente, si diagnostica questa sindrome; infatti, è dopo le prime interazioni sociali costanti (con i coetanei) che si palesano i sintomi caratteristici della sindrome di Asperger come, per esempio, le difficoltà nel socializzare o nel dialogare con gli altri.
Sintomi della Sindrome di Asperger
Come abbiamo detto i caratteristici sintomi della sindrome di Asperger riguardano e influenzano diversi ambiti: il linguaggio, i rapporti sociali, la comunicazione, le capacità motorie, il comportamento e gli interessi quotidiani.
Le prime manifestazioni compaiono a circa 2-3 anni, ma di solito ci si accorge di queste solo quando l’individuo va a scuola e comincia a rapportarsi quotidianamente con i coetanei e con gli insegnanti.
Da questo momento in poi, i pazienti con sindrome di Asperger possono apparire come delle persone egocentriche, stravaganti e dei veri e propri “professorini”, il che li isola dal resto della comunità.
Interazione sociale e comunicazione
Coloro che sono affetti da sindrome di Asperger sono incapaci di avvalersi della comunicazione non-verbale, la quale è fatta di contatti visivi con chi si sta parlando, di gesti e di posture particolari.
Inoltre, sembrano completamente disinteressati a stringere rapporti di amicizia o di affetto con i coetanei; infatti, se generalmente i bambini tendono a condividere le proprie gioie, le proprie emozioni, i propri interessi, i propri obiettivi (per esempio, durante un gioco) ecc., chi soffre di sindrome di Asperger non dimostra o manifesta con difficoltà queste propensioni.
Linguaggio e comunicazione nella Sindrome di Asperger
La sindrome di Asperger influenza notevolmente il linguaggio parlato: chi ne soffre può avere un tono di voce monotono, si esprime in modo pedante e interpreta alla lettera ciò che gli viene detto, senza distinguere frasi sarcastiche, ironiche e modi di dire.
È importante sottolineare come anche questo aspetto non aiuti i rapporti con gli altri, i quali mal sopportano la presenza di un individuo con le sopraccitate problematiche.
Comportamento, gestualità rituale e interessi quotidiani
Chi soffre di sindrome di Asperger si distingue per una gestualità (per esempio, sbattere o torcere le mani) e per dei comportamenti ripetitivi, stereotipati e, spesso, inutili, dai quali non riesce a prescindere; rinunciare a uno di questi “riti”, infatti, rappresenta un vero e proprio dramma.
Inoltre, come accade per altri disturbi dello spettro autistico, anche chi è Asperger può sviluppare interessi quasi maniacali, un forte attaccamento, per certi argomenti o certi oggetti, tanto che vi dedica gran parte del proprio tempo.
Test per la Sindrome di Asperger
Uno dei più autorevoli test di valutazione per la sindrome di Asperger e in generale per tutti i disturbi dello spettro autistico nei bambini di età scolare è la Scala australiana per la Sindrome di Asperger (ASAS, di Atwood e Garnett, 1998), che si compone di 29 domande suddivise in sei blocchi, che attengono alle seguenti aree:
- Competenze sociali ed emozionali
- Competenze di comunicazione
- Competenze cognitive
- Interessi specifici
- Competenze motorie
- Altre caratteristiche
Ad ogni domanda del test per la Sindrome di Asperger si attribuisce un punteggio da 0 a 6. Se la valutazione complessiva del test raggiunge un punteggio elevato (ovvero per ogni domanda si va da un minimo di 2 ad un massimo di 6), è opportuno portare il bambino ad un Centro per la diagnosi dei disturbi dello spettro autistico.
Personaggi famosi con Sindrome di Asperger
Greta Thunberg
L’attivista svedese Greta Thunberg, soffre della Sindrome di Asperger. E’ forse soprattutto grazie a lei che negli ultimi anni si è tornati a parlare di questa malattia che malattia non è.
Infatti, appunto, nonostante la Sindrome di Asperger Greta Thunberg è stata eletta dal Time come come una delle teenager più influenti nel mondo e si è aggiudicata, sempre grazie al Time, la copertina come “Persona dell’Anno 2019”. La 17enne attivista svedese ha concentrato l’attenzione su di sé grazie agli scioperi per il clima del venerdì, i Fridays for future. E su Twitter si presenta com “attivista ambientale con l’Asperger”.
Alfred Joseph Hitchcock
L’indizio più marcato risiede nella maniacalità con la quale curava ogni dettagli delle sue opere, dal montaggio alla scenografia, dall’organizzazione del set alle parti recitative.
Evidentemente la precisione ossessiva indotta da questa particolare condizione aiuta ad essere grandi registi, dal momento che anche Steven Spielberg è stato additato da qualcuno come un possibile Asperger.
Steve Jobs
Parecchi esperti pensano che pure il papà della Apple possa essere stato un soggetto Asperger. Le componenti ci sono tutte: totalmente assorbito dal lavoro, memoria prodigiosa, carattere intrattabile e poco interesse nei confronti del prossimo. Però che apporto al progresso!
Susanna Tamaro
L’ultima della serie è Susanna Tamaro. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera lo scorso settembre, la famosa scrittrice ha rotto il silenzio e ha raccontato la sua convivenza con la sindrome. L’ha definita la sua “invisibile sedia a rotelle”, una prigione in cui vive da quando ha memoria. Le basta un minimo rumore per scatenare il disordine dentro di sé e vive in un mondo che, come spiega lei, è tutto suo.