Il taekwondo è una delle principali arti marziali ed è quella che può vantare il maggior numero di praticanti in tutto il mondo.
Il significato letterale di questa disciplina, nata in Corea, è arte dei pugni e dei calci in volo. Infatti, il taekwondo si compone essenzialmente di vari tipi di calci, molto acrobatici ed una serie di figure che prendono il loro nome da elementi della natura, concetti filosofici orientali o eventi della storia coreana. Il taekwondo ha come fondamento filosofico l’etica, la morale e le norme spirituali secondo cui l’uomo può vivere senza litigare. Questa filosofia si basa su cinque principi: cortesia, integrità, perseveranza, autocontrollo e spirito indomito.
Storia del taekwondo
Circa 2000 anni fa, diverse forme di arte marziale iniziarono a diffondersi in Corea. La più importante era, all’epoca, il taekyon (combattimento con le gambe). Nel 1910, il Giappone occupa la Corea e vieta la pratica di ogni forma di arte marziale. Dopo la seconda guerra mondiale, il Giappone sconfitto ritira il suo esercito dalla Corea. Nascono allora diverse scuole di arti marziali che uniscono le diverse tecniche di combattimento dando vita al taekwondo. Data la sua spettacolarità, questa disciplina si diffonde rapidamente in tutto il resto del mondo.
Regolamento del combattimento
Il combattimento del taekwondo si basa su un regolamento emanato dalla WTF (Federazione Mondiale di Taekwondo), valido per tutte le competizioni, a qualsiasi livello. Tutti i combattimenti si svolgono su un campo quadrato (8 x 8 m) e gli atleti devono indossare obbligatoriamente delle protezioni come corazza, caschetto, conchiglia, paradenti, guanti, parabraccia, paratibia e parapiedi. L’atleta deve colpire l’avversario con una serie di pugni e calci sulla corazza, o in testa, con soli calci. Non esitono limiti di colpi ma una serie di attacchi fallosi punibili con ammonizioni o deduzioni di punti.
Gli atleti sono divisi per categorie sulla base del sesso, dell’età, del peso e della cintura.
Come in altre discipline marziali il grado di preparazione dell’allievo è rappresentato dal colore della cintura che va dal bianco (volontà di apprendere) fino ad arrivare alla cintura nera, colore della notte, e raggiungimento dell’impenetrabilità alla paura, al male e alle tentazioni. Questa cintura, racchiude tutti i colori delle cinture precedenti (bianca, bianco-gialla, gialla, giallo-verde, verde, verde-blu, blu, blu-rossa, rossa, rosso-nera).
Taekwondo e Olimpiadi
Il taekwondo compare per la prima volta alle Olimpiadi di Seoul, nel 1988, come sport dimostrativo. Lo sarà anche nell’edizione di Barcellona del 1992 fino ad entrare a far parte del programma olimpico nel 2000 ai Giochi olimpici di Sydney.
Nel 2008, l’Italia conquista la sua prima medaglia olimpica a Pechino 2008, grazie all’atleta Mauro Sarmiento.
Taekwondo in Campania
Il Taekwondo è stato importato per la prima volta in Italia nel 1966 dal M° Park Sun Jae, che costituì a Roma il Primo Centro Taekwondo Italiano.
Successivamente nel 1968 a Napoli, nel Palazzetto dello Sport “ M. Argento”, il M° Park Sun Jae inviò il fratello M° Park Young Ghil costituendo il secondo Centro di Taekwondo Italiano.
Park Young Ghil con grande impegno è stato l’artefice principale della felice tradizione del Taekwondo a Napoli, formando una schiera di campioni e tecnici che emigrando in tutta Italia hanno costituito numerose Società di Taekwondo che hanno fatto la storia campana, nazionale ed internazionale.