RANOCCHIA: “DA MAROTTA A INZAGHI: TUTTO SULLO SCUDETTO INTER”

Chi meglio di Andrea Ranocchia, che nell’Inter ha vissuto praticamente 11 anni (dal 2011 al 2022), conosce le dinamiche che intercorrono nell’ambiente nerazzurro? Il difensore che si è ritirato circa due anni fa dopo qualche mese al Monza ha rilasciato una lunga intervista (qui per ascoltare il podcast completo) nella quale il tema principale è stato sicuramente lo scudetto numero 20 della Beneamata. Storico, perché è quello della seconda stella, ma anche per come è arrivata l’aritmetica del tricolore vinto, ovvero con un successo in casa del Milan nel derby: la sesta affermazione di fila nella stracittadina.

Proprio da qui parte la chiacchierata con Ranocchia: “L’importante era vincerlo. La verità è che ancora ho tantissimi rapporti con tanti di loro. Ho passato tanti anni lì e oltre ai giocatori, ho tanti amici, anche nello staff, nei vari componenti che poi ruotano intorno alla squadra quindi sono contentissimo e so quanto ci tenevano. Naturalmente vincerlo nel derby ha un sapore ancora più importante. Quindi diciamo che l’importante era vincere, però vincere nel derby è ancora più speciale”.

L’ex difensore ha visto crescere un gruppo di giocatori che oggi rappresenta il nucleo storico della squadra, compreso quel Lautaro Martinez che ha alzato al cielo la coppa al termine di Inter-Lazio 1-1. Ma per Ranocchia, tutta la rosa nerazzurra è valida da anni.

Marotta, Inzaghi e rosa: lo scudetto dell’Inter secondo Ranocchia

A proposito dell’organico a disposizione del tecnico, l’ex Bari afferma che “negli ultimi anni l’Inter ha sempre avuto la squadra più forte. Poi insomma, quando inizia la stagione non sai mai le squadre come reagiranno a una stagione lunga perché c’è la Juve, c’è il Napoli, c’è il Milan… Però la rosa dell’Inter per me è ineguagliabile in Italia perché ha una rosa molto lunga, giocatori molto forti e ogni tanto anche con Simone Inzaghi, quando ci si trova coi ragazzi, ci si scherza tanto. Gli dico sempre che è difficile fare la formazione, sceglierne undici tra questi, col doppio di giocatori che hai a disposizione è veramente complicato perché la rosa è forte”.

Grandi meriti, poi, vanno attribuiti alla dirigenza composta dall’amministratore delegato sport Giuseppe Marotta, dal direttore sportivo Piero Ausilio e dal suo vice Dario Baccin. L’area sportiva ha lavorato benissimo seppur con poche risorse economiche a disposizione, con buona pace di chi continua a parlare di arbitri: “Per me quelli della dirigenza negli ultimi anni sono stati dei fenomeni a livello mondiale. Io non credo che altri dirigenti siano riusciti a fare il lavoro che hanno fatto loro visto il pochissimo budget, cioè quasi zero. Sappiamo tutti dei vari problemi della società, ma c’è Beppe Marotta, c’è Ausilio e c’è Dario Baccin, sono in tre che gestiscono tutta l’area direzionale della società e hanno fatto per me un lavoro incredibile, posso dire che sono dei top player in quell’ambito perché con poco budget, trovare sempre ogni anno, dei giocatori di altissimo livello anche a parametro zero, come è successo negli ultimi anni, è difficilissimo”.

E ancora, a proposito del calciomercato: “Loro sono stati bravi anche a ricambiare giocatori. Passi da Onana, che l’anno scorso era una certezza, e vai prendere Sommer, che è un giocatore di alto livello, però non lo sai e invece ha fatto molto meglio. Thuram, un giocatore che lo prendi a zero e per me è una rivelazione perché non mi aspettavo riuscisse a incidere così tanto nel primo anno all’Inter. Quando succedono queste cose, vuol dire che la proprietà sia a livello gestionale e non, è stata veramente bravissima”.

Infine, un grande plauso a Simone Inzaghi, che con Ranocchia ha condiviso la stagione 2021-22. Secondo lui, la dote migliore dell’allenatore piacentino “è l’empatia. Per questo ha un rapporto con i giocatori molto forte e lo si vede. Lo si è visto anche nei vari festeggiamenti, nei vari meme che vengono fuori in internet… insomma è sempre apprezzato dai giocatori e questo è importante”.