Dalle recenti relazioni sullo stato della Green Economy risulta che l’Italia è il primo paese in Europa per la salvaguardia ambientale.
Il settore della Green Economy in Italia è in forte crescita, ma non solo: è una delle migliori in Europa. Si tratta di una realtà che sta prendendo sempre maggior piede nel mostro Paese e che coinvolge moltissime imprese, quasi la metà di quelle nazionali, e che negli anni scorsi ha fatto guadagnare all’Italia parecchi credi ambientali.
Tuttavia i risultati fin qui ottenuti con questa economia sostenibile non possono e non devono rappresentare un punto d’arrivo: le aziende Green Economy italiane devono continuare ad evolversi e devono essere aiutate con l’introduzione di nuove norme e dallo studio di nuove tecnologie.
E’ esattamente per questo motivo che all’Italia non devono bastare questi risultati ma deve ancora fare ulteriori passi in avanti per adeguare lo sviluppo della propria economia verde con le mutate sfide energetiche ed ambientali.
Nel corso della storia della Green Economy in Italia le aziende si sono rimboccate le maniche raggiungendo traguardi importanti per quanto riguarda le fonti di energia rinnovabile, il riciclo dei rifiuti speciali, le emissioni pro capite nei trasporti e nei prodotti agroalimentari certificati ma anche l’efficienza energetica, la produttività delle risorse e l’agricoltura biologica.
Per le nostre aziende sarà importante riuscire però a migliorare in alcuni settori che risultano essere più deboli come il recente aumento delle emissioni di gas serra, la bassa crescita delle rinnovabili negli ultimi anni e l’elevato consumo di suolo.
Nonostante queste pecche, comunque, la green economy italiana realizza la migliore performance in rapporto a Germania, Regno Unito, Francia e Spagna.
Ma questo primato momentaneo potrebbe anche durare molto poco dal momento che negli anni recenti abbiamo potuto assistere ad una crescita generale degli investimenti dei vari paesi verso le fonti rinnovabili.
L’Italia può però sicuramente vantare alcuni importanti punti di forza come il riciclo dei rifiuti speciali, per i quali l’Italia
si colloca al primo posto fra i cinque maggiori Paesi europei.
Anche per quanto riguarda la produttività delle risorse (misurata come consumo interno di materiali per unità di Pil) e per gli ettari coltivati con criteri biologici il nostro Paese risulta essere al secondo posto. Per l’eco-innovazione l’Italia si aggiudica il terzo posto.