Trading post covid: quali sono gli scenari dei prossimi mesi?

L’esplosione della pandemia ha provocato, simultaneamente, un vero e proprio terremoto nei mercati finanziari, che lo scorso mese di marzo hanno fatto registrare dei pesantissimi storni come non si vedevano da anni. Il giorno successivo al primo lockdown italiano, ad esempio, la Borsa Valori di Milano fece registrare un ribasso di oltre il 17% in un’unica seduta. Numeri, purtroppo che si commentano da soli.

I ribassi, poi, sono proseguiti per buona parte del mese di marzo, con la pandemia che si espandeva a macchia d’olio anche nelle altre nazioni occidentali. Da quel momento, però, qualcosa, perlomeno a livello finanziario, sembra essersi modificato dal mese di aprile, nonostante la situazione sanitaria, e di riflesso quella economica, non fossero certamente volte a rasserenare cittadini ed istituzioni.

I mercati hanno già scontato l’andamento dell’economia reale dei prossimi mesi?

Onde evitare che la situazione economica, già di per sé fortemente negativa, potesse trasformarsi in una crisi irrimediabile ed irreversibile, le banche centrali di tutto il mondo hanno attuato politiche espansive senza precedenti, al fine di immettere liquidità nei mercati e cercare perlomeno di arginare la deflagrante potenza del virus. Una decisione che pare aver immediatamente rasserenato i mercati, che da quel momento, seppur in un contesto di discreta volatilità, hanno ripreso la propria marcia.

Ed è propria la volatilità, ieri come oggi, e probabilmente anche domani, il fattore che caratterizza in questa fase i mercati. E probabilmente lo farà ancora per svariati mesi, forse addirittura un paio di anni. Un aspetto di cui sono consci, ad esempio, gli esperti di transitionstrading, che da tanti anni sono diventati un punto di riferimento tra i più affidabili presenti in rete per quanto concerne il mondo del trading.

Una domanda, più che lecita, anima i piccoli risparmiatori che investono parte dei loro risparmi mediante le piattaforme finanziarie:

quale sarà l’andamento dei mercati finanziari nei prossimi mesi? In base alle risposte fornite dagli esperti, il quadro è alquanto complicato da poter inquadrare, anche se tutti, al momento, sono concordi su un punto: salvo una seconda ondata pandemica peggiore della prima, i listini finanziari non dovrebbero toccare nuovamente i minimi segnati nel mese di marzo.

Esistono, ad oggi, due filosofie di pensiero. La prima sostiene che i mercati, con i pesantissimi storni avvenuti quattro mesi fa, abbiano già scontato, di fatto, l’andamento dell’economia reale nei prossimi dodici/diciotto mesi. L’andamento degli stessi, di conseguenza, non dovrebbe rivelarsi catastrofico, supportato anche dalla già citata politica monetaria accomodante delle banche centrali di ogni angolo del mondo.

I dati industriali che verranno pubblicati in autunno influenzeranno i listini?

I listini, di conseguenza, si dovrebbero muovere in un range di rialzi e ribassi piuttosto limitato, senza grandi accelerazioni e neppure pesanti ricadute. In altre parole, mercati discretamente volatili, ma senza alcun allarmismo. Uno scenario che si augura la maggior parte dei trader che investe sfruttando i grafici dell’analisi tecnica, che sono in grado, spesso, di offrire interessantissimi spunti per investire nel breve periodo, anche intraday (ossia effettuare operazioni di compravendita in un’unica seduta).

Altri‌ ‌professionisti‌ ‌del‌ ‌mondo‌ ‌finanziario, ‌ ‌invece, ‌ ‌paventano‌ ‌uno‌ ‌scenario‌ ‌differente. ‌ ‌Dopo‌ ‌il‌ ‌corposo‌ ‌rimbalzo‌ ‌dai‌ ‌minimi‌ ‌di‌ ‌marzo, ‌ ‌i‌ ‌listini‌ ‌azionari, ‌ ‌ad‌ ‌esempio, ‌ ‌hanno‌ ‌innescato‌ ‌un‌ ‌rally‌ ‌con‌ ‌rialzi‌ ‌mediamente del 25%, i mercati potrebbero correggere questo autunno, quando i dati industriali saranno effettivamente zavorrati dagli effetti del covid.

Pur non prevedendo una situazione di forte storno, alcuni analisti sostengono che la correzione sarà importante. E solo dopo essersi palesata, i mercati dovrebbero muoversi all’interno di una volatilità contenuta per i prossimi dodici mesi. In qualsiasi analisi, però, la premessa resta sempre la medesima: seconda pesante covid, permettendo.

Incrociamo le dita, per la nostra salute, in primis, e per i nostri risparmi.