I carving sono sci particolari, la cui forma permette a chi li indossa di curvare facilmente e più velocemente sulla neve.
Il termine carving deriva dall’inglese to carve, ovvero incidere e lasciare tracce sulla neve.
I carving hanno conquistato la scena sciistica dieci anni fa diventando sinonimo di velocità e sicurezza.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta ed in cosa consiste questa particolare tecnica.
Storia degli sci carving
Gli sci carving, detti anche sci sciancrati, nascono da un’idea dell’austriaco Reinhard Fischer, il quale si battè negli anni ’80 per convincere le case costruttrici a realizzare uno sci con un profilo curvilineo di curvatura accentuata, la cosiddetta sciancratura, che consentisse appunto di sciare con la tecnica del carving.
La sua battaglia fu così determinata che nei primi anni ’90 finalmente alcune case, Fischer ed Elan in testa, intuirono la potenzialità di questi sci ed iniziarono a produrli. Nella seconda metà degli anni ’90 si assistì alla diffusione di massa di questi nuovi attrezzi e nei 5-10 anni seguenti avvenne la cosiddetta rivoluzione del carving, con la totale scomparsa dei vecchi sci dritti e la progressiva messa a punto delle tipologie di sci che ancora oggi utilizziamo.
Tecnica del carving
Non c’è nulla di più bello nello sci da discesa di riuscire a pennellare le curve, con inclinazioni sempre maggiori e di conseguenza vincendo una forza centrifuga sempre crescente. Gli sci carving, infatti, consentono di disegnare curve perfette, con inclinazioni altrimenti difficili da raggiungere, a velocità impensabili e su qualunque pendio.
In cosa consiste la tecnica del carving?
Per capirlo, basta guardare una gara di coppa del mondo di slalom gigante o speciale del 1990 e confrontarla con una gara attuale. Nel 1990 i campioni si mettevano spesso e volentieri “di traverso” in ingresso di curva, oggi disegnano curve rotonde, perfette, che si raccordano perfettamente tra loro senza accenno di derapate, se non sul ripido o nei tracciati molto stretti.
In altre parole, prima dell’avvento degli attrezzi e degli sci carving sciare significava derapare e le curve in perfetta conduzione erano prerogativa dei campioni: con i moderni sci chiunque sia dotato di una tecnica discreta può provare l’emozione di una curva in perfetta conduzione.
Oggi sulle piste si notano molte impronte nette degli sci, come se gli sci fossero letteralmente piantati nella neve durante la curva. Fino agli inizi del terzo millennio queste tracce non esistevano o erano solo rettilinee! Queste impronte sono causate dai moderni sci carving che “tagliano”letteralmente la neve durante la curva.
Gli attrezzi per il carving
Va da sé che tra gli attrezzi del carving vi sono gli sci.
Le principali caratteristiche degli sci carving sono:
- la sciancratura;
- la rigidezza;
- la lunghezza.
La sciancratura, la lunghezza e la durezza (o rigidezza, o flessibilità) influiscono sulla facilità di sciare con la tecnica carving. Uno sci più sciancrato, più corto (senza esagerare) e più flessibile gira più facilmente, ma è meno stabile alle alte velocità e ha una minor tenuta sulla neve dura.
Uno sciatore intermedio, che vuole far propria la tecnica del carving, ha bisogno di uno sci che lo aiuti nell’esecuzione delle curve in conduzione, dunque di uno sci di media lunghezza, flessibile e con sciancrature accentuate (ma non troppo). Se punta al top di gamma si troverà sotto i piedi uno sci rigido, che non si flette in curva e quando lo fa reagisce in modo violento, e che non taglia la neve se non sono soddisfatte queste due condizioni: grande forza applicata e tecnica perfetta.
La forza è proporzionale alla velocità (al quadrato) e al raggio di curva (più stretto è, maggiore è la forza centrifuga).