La sindrome del colon irritabile è un insieme di disturbi intestinali cronici, riferibili al tratto di intestino crasso chiamato colon.
Questa sindrome è nota anche semplicemente come “colon irritabile” o “colite spastica”, ed è estremamente diversa dalle cosiddette malattie infiammatorie intestinali. Infatti, mentre in quest’ultime c’è un’alterazione dell’anatomia intestinale, nel colon irritabile l’aspetto dell’intestino è normale e non presenta alcuna anomalia.
Nonostante siano stati effettuati numerosi studi a riguardo, le cause della sindrome del colon irritabile sono un punto interrogativo. Inoltre, formulare una diagnosi di sindrome del colon irritabile non è per nulla semplice, per almeno due motivi: la mancanza di un test diagnostico specifico e l’aspecificità dei sintomi.
Quali sono le cause della sindrome del colon irritabile?
Le precise cause della sindrome del colon irritabile sono un mistero. Tuttavia, gli studi e le teorie in merito non mancano.
Secondo una delle ipotesi più attendibili su questa particolare sindrome si avrebbe una comunicazione anomala tra encefalo, fibre nervose innervanti l’intestino e muscoli intestinali.
Infatti, lo strato di cellule muscolari che costituiscono la parte della parete intestinale consente, attraverso contrazioni ritmiche (peristalsi), il transito e la progressione del cibo durante il processo digestivo.
In base a quanto affermano i medici, la presenza della sindrome del colon irritabile sarebbe responsabile di contrazioni troppo forti e di durata troppo lunga o, in alternativa, di contrazioni troppo deboli.
Le contrazioni troppo forti porterebbero all’insorgenza di sintomi, quali meteorismo, senso di gonfiore all’addome e diarrea; al contrario, le contrazioni troppo deboli, invece, sarebbero all’origine di un rallentamento del transito intestinale (stipsi) e di problematiche, come feci troppo dure o feci secche.
Sintomi del colon irritabile
I principali sintomi del colon irritabile sono un dolore addominale diffuso o localizzato ai quadranti inferiori dell’addome, diarrea o stipsi oppure entrambi, distensione addominale con gonfiore e presenza di gas e altri possibili sintomi associati come nausea, vomito, difficoltà a digerire, disfunzioni sessuali (dolore durante il rapporto e calo della libido), alterazioni urinarie.
Altre condizioni e sintomi del colon irritabile sono la fibromialgia, sindrome da fatica cronica, dolore cronico alla schiena, pelvico o cefalea, disfunzione dell’articolazione della mandibola.
Dieta con colon irritabile
La gestione della sindrome del colon irritabile consiste principalmente nell’adozione di misure dietetiche, di un eventuale supporto psicologico teso ad un miglioramento della gestione dello stress e, infine, dell’utilizzo al bisogno di farmaci sintomatici.
Nella dieta per colon irritabile è preferibile evitare caffeina, alcolici e bevande eccitanti. E’ bene anche evitare i legumi, come anche lattosio e fruttosio in pazienti già intolleranti, può prevenire l’aumento del gonfiore addominale.
In alcuni casi la sindrome del colon irritabile può essere associata, inoltre, all’intolleranza al glutine anche in assenza di conclamata celiachia; una dieta priva o a ridotta quantità di glutine può aiutare a migliorare i sintomi.
Inoltre, un gruppo di particolare di carboidrati particolarmente fermentabili (FODMAPs) presenti in frutta e verdura come anche nelle farine ed in molti altri alimenti della nostra dieta, in condizioni particolari possono portare ad un’aumentata proliferazione batterica che aumenta produzione di gas e quindi gonfiore. Non potendo eliminarli completamente, si possono scegliere regimi alimentari temporanei mirati al contenimento dell’ingestione di tali sostanze.