I fulmini: come nascono, quanto sono pericolosi e come comportarsi

Come comportarsi in presenza di fulmini? Ecco una piccola guida su ciò che è meglio evitare e cosa possiamo fare quando ci troviamo in luoghi esposti.

Le percentuali che possa succedere qualcosa di molto grave sono a dir poco infinitesimali. Tuttavia, quando scoppia un temporale abbiamo sempre il terrore che una saetta possa piombare su di noi fulminandoci.
Fulmini e saette sono eventi tipici della stagione estiva: circa 44mila al giorno su tutto il pianeta.

Ma partiamo dall’inizio. Un fulmine nasce per la presenza di cariche negative nella parte più bassa di una nube temporalesca. Queste cariche negative si generano dell’interazione fra particelle di acqua e cristalli di ghiaccio. In risposta a queste, al suolo si generano cariche positive che preludono ad una differenza di potenziale la quale potrà essere compensata solo con una potente scarica elettrica. Lo scompenso elettrico genera il tuono e la temperatura dell’aria nel punto d’impatto raggiunge i 15mila gradi centigradi.

I fulmini sono particolarmente pericolosi in montagna, ma in generale in tutti i luoghi esposti. Soprattutto dove c’è presenza di acqua, conduttore naturale di elettricità.
La raccomandazione generale è quella di tenersi distanti da pali e alberi ed in generale tutto ciò che favorisce la conducibilità elettrica come gli oggetti metallici: via, quindi, anelli, collane, orecchini.
Anche in casa è meglio non utilizzare computer, televisione ed elettrodomestici.
Esistono anche posti sicuri. L’abitacolo di un’automobile, ad esempio, si comporta come una gabbia di Faraday isolando gli ambienti dal campo elettrostatico ed impedendo ai suoi occupanti di venire a contatto con le scariche elettriche.