Candida e bianca, questa può risultare molto invitante, ma mangiare la neve nasconde alcuni insospettabili rischi e pericoli. Scopriamoli insieme.
Se dovesse venirvi voglia di mangiare della neve, forse è meglio resistere a questa tentazione. Se proprio non riuscite ad allontanare questo desiderio è preferibile che vi serviate di fiocchi appena caduti. Infatti, più passa il tempo, più la neve viene contaminata da microrganismi, batteri dell’aria e dallo smog, soprattutto in città dove l’inquinamento è maggiore.
A sostenere questa tesi sarebbe uno studio condotto lo scorso anno da un’Università romena la quale ha analizzato due campioni di neve: il primo raccolto all’interno di un parco pubblico ed il secondo raccolto da una rotonda stradale. L’esperimento ha dimostrato che la neve delle prime 12 ore è relativamente pulita e presenta “solamente” cinque batteri per millimetro. Al contrario, passati due giorni, la neve inizia ad essere contaminata ed il numero dei batteri si quadruplica.
La causa principale di questo aumento di batteri presenti sulla neve è l’aria. Infatti, la neve agisce come una spugna assorbendo tutti gli agenti inquinanti e tossici presenti nell’aria.
Tra le sostanze più pericolose e dannose vi è il benzene, contenuto nella benzina, nel greggio e nel fumo di sigaretta: si tratta di un particolare composto chimico il quale, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, interferisce con le funzioni cellulari e può causare anemia, leucemia ed altri gravi disturbi.
Ma non è l’unica sostanza assorbita dalla neve. Insieme a questo vi sono anche il toluene (un additivo della benzina) e lo xilene (un derivato del benzene). Secondo l’Environmental Protection Agency degli Stati Uniti (l’ente governativo che si occupa della tutela ambientale), il primo danneggia il sistema nervoso centrale, mentre il secondo causa disturbi neurologici, difficoltà respiratorie ed insufficienza renale.
Se davvero dovete mangiare neve (anche se facciamo fatica ad immaginare al momento una situazione dove possa rendersi necessario) alcuni studi sulle risorse idriche e cambiamento climatico dell’Università di Saskatchewan, in Canada, consigliano di aspettare qualche ora dall’inzio della nevicata. Questo perché la neve esercita una specie di “effetto spazzola” sull’atmosfera.
In poche parole, gli stessi fiocchi di neve si ripuliscono man mano che la nevicata prosegue.