Quando rientriamo a casa, la prima cosa da fare, il primo gesto da compiere, è quello di liberarsi delle cose che non occorrono più, come la borsa del pc, le chiavi, il portafogli, il telefono e qualsiasi cosa sia d’impiccio. Ovviamente tutti questi oggetti non possono certo essere lasciati sul pavimento. All’ingresso, solitamente accanto alla porta, o comunque nelle sue immediate prossimità, viene collocato un mobile, piccolo ma molto funzionale, che è li proprio per accogliere tutto il superfluo di cui abbiamo fretta di liberarci, una volta entrati in casa.
Il famigerato “svuotatasche”, è un complemento d’arredo indispensabile in ogni abitazione. Che sia un monolocale o una villa a due piani, avere una superficie su cui poggiare le cose, è assolutamente fondamentale in qualsiasi contesto di tipo domestico. Ma “svuotatasche” è solo l’appellativo gergale di questo tipo di mobile, in realtà il suo “vero” nome è consolle, e la sua funzione, originariamente, era molto diversa da quella che conosciamo.
Dalle origini alla funzione attuale
Le prime consolle, infatti, risalgono al ‘500, ed erano parte integrante dell’arredamento delle case di tutte le famiglie nobili e aristocratiche. Si trattava di ripiani che venivano collocati contro le pareti, erano stretti e lunghi, e poggiavamo su due sole gambe. Su questi “tavolini a metà”, venivano poi disposte suppellettili di varia natura, come vasellame, piccole sculture, o ancora vasi di fiori, il tutto a scopo unicamente decorativo.
Nel tempo la consolle ha mantenuto salda la sua posizione e ha attraversato i secoli, senza mai essere relegata ad oggetto di secondo piano. Quello che è cambiato, però, è il suo impiego e, da banale “svuotatasche”, si è trasformata in un tavolo consolle allungabile, ovvero un mobile dalla doppia funzione, che grazie ad una serie di “allunghe”, può trasformarsi in un attimo in un tavolo da pranzo, che può ospitare anche fino a 16 persone.
La soluzione a tutti i problemi di spazio
Il problema fondamentale, quando si sceglie una nuova casa, è quello di sfruttare al meglio lo spazio e le superfici. Se non si hanno a disposizione più ambienti, è necessario ottimizzare scegliendo mobili funzionali e poco ingombranti, ma comunque ci sono dei complementi d’arredo dai quali non si può prescindere come, ad esempio il tavolo da pranzo.
Che sia un monolocale, un appartamento di media grandezza, oppure un open space, il tavolo da pranzo è uno dei mobili ai quali non è possibile rinunciare. In questo senso, la consolle allungabile, rappresenta la soluzione ad ogni problema di spazio, grazie alla capacità di essere sia un semplice mobiletto, che un tavolo lungo e funzionale, adatto per ospitare da 4 a 16 persone, in base alle “allunghe” utilizzate.
Perché scegliere un tavolo consolle allungabile? È presto detto. Questo particolare tavolino, risulta essere piccolo e compatto, e riesce ad essere integrato in qualsiasi tipo di arredamento, grazie alla varietà di materiali e rivestimenti disponibili. In un batter d’occhio, però, da complemento d’arredo, diventa il protagonista, grazie alle “allunghe”, che permettono di trasformarlo in un tavolo largo, spazioso e ampio.
Consolle allungabile: come sfruttarla al meglio
Ma questo geniale complemento multifunzionale non è destinato ad essere “semplicemente” un tavolo da pranzo. Una consolle allungabile, chiusa, solitamente misura meno di un metro in larghezza, circa 70 centimetri in altezza e solo 40 in profondità: un mobile così compatto risulta adattissimo per chi ha a disposizione spazi davvero ridotti come, ad esempio, gli studenti fuori sede che hanno sempre bisogno di una scrivania, ma si trovano di fronte a mobili troppo grandi, pesanti e ingombranti, che a volte non passano nemmeno dalla porta. La consolle allungabile, invece, riesce a risolvere qualsiasi problema di spazio, è leggera e facilmente trasportabile e, nel caso occorra una superficie più ampia, magari per ospitare pc, libri, lampada, e l’angolo videogiochi, con l’aggiunta di una delle “allunghe” in dotazione, diventa una vera scrivania, grande e comoda. Finito di studiare, o di giocare, nessun problema, si estrae nuovamente l’aggiunta e si recupera in pieno lo spazio.