Cosa cambierebbe per gli italiani se si tornasse alla lira?

Il ritorno alla Lira, il caro vecchio conio, potrebbe cambiare l’economia italiana? Il nostro Paese dovrebbe e può avere una propria moneta e gestire la sua politica monetaria indipendentemente dall’Unione Europea? Il possibile ritorno alla Lira è un argomento tanto discusso quanto enigmatico, ancora oggi a distanza di sedici anni dall’addio alla moneta nazionale.

Scopriamo quali potrebbero essere i vantaggi e gli svantaggi di questa scelta. Con un ritorno a una moneta svalutata a livelli congrui per l’economia, l’industria può ripartire ed esportare molto più di quanto faccia adesso. Ciò causerebbe problemi a chi invece ha beneficiato dell’Euro, come la Germania, che ha preventivamente sussidiato le imprese avvantaggiandosi in un secondo momento e diventando così leader indiscussa delle esportazioni in Europa. È vero, si pagherebbe di più per i materiali di produzione, ma una classe dirigente capace potrebbe evitare il peggio liberalizzando il mercato, aumentando la concorrenza e alimentando l’abbassamento dei prezzi. Inoltre lo Stato potrebbe far leva sul tasso di cambio decidendo di svalutare e rivalutare la moneta a seconda delle necessità; incentivando l’aumento dei salari o, ancora, facendo leva sulla produzione di moneta.

L’abbandono della moneta unica invece farebbe esplodere i tassi d’interesse e lo Stato si troverebbe in serie difficoltà a finanziarsi e a ripagare i tassi sul debito. Purtroppo, nel breve periodo potrebbe essere costretto ad alzare la tassazione sui consumi, almeno fino a quando non migliorano i tassi di interesse. Ma affinché il ritorno alla valuta nazionale non metta ko il sistema italiano ci deve essere una classe dirigente capace di affrontare l’inevitabile caos iniziale generato dalla disgregazione dell’area Euro. Il Governo dovrebbe mettere a punto manovre di politica economica volte a cogliere le opportunità del ritorno alla Lira, ma voltandosi a guardare gli ultimi 20-30 anni di politica italiana, risulta molto difficile essere ottimisti su una gestione saggia di una ipotetica uscita dell’Italia dall’Euro. Un altro fattore da non sottovalutare sarebbe il riadattamento al consumo: i prezzi dei prodotti esteri sarebbero raddoppiati, mentre anche i prodotti interni avrebbero un forte rincaro.